
Il sito web dell’Avvocato: posizionamento su Google e regole SEO
“Ho un sito web bellissimo, ma non risulta il primo sulla Serp di Google quando digito studio legale diritto del…”. Oppure: “quando avrò il sito, troverò più clienti perché sarò primo in Serp, vero?”
Dare per scontata la conoscenza da parte del cliente (in questo caso parliamo di avvocati) di come funzioni il web è l’errore più grande che un comunicatore possa fare. Per questo è importante essere chiari fin dal principio: la SEO (Search Engine Optimitation) non è una scienza esatta; piuttosto è una “fatica di Sisifo”, che richiede sforzi costanti e duraturi nel tempo.
In questo articolo sfatiamo qualche falso mito e cerchiamo di informarvi sul alcune coordinate fondamentali.
Buona lettura!
L’idea di scrivere questo articolo, per sfatare alcuni miti e fornire qualche indicazione spero utile per orientarsi anche nella scelta strategica di voi Avvocati di “essere on line” con un proprio sito web, l’ho avuta proprio dalle domande che mi sono state poste e dai dubbi che ho raccolto lavorando e/o conversando con voi Avvocati.
Per molti di voi, la scelta di avere un proprio sito web è già di per sé una scelta faticosa: occorre misurarsi con ambiti, linguaggi, scelte che non vi appartengono. A questa scelta che ritenete faticosa si aggiunge il timore di spendere soldi inutilmente o di incorrere in qualche scivolone deontologico. Per questo, una volta fatta questa scelta e faticosamente aver deciso di investire in una presenza web, sperereste che il web poi lavori per voi. Ma non è così.
Per il posizionamento del sito web dell’Avvocato ricordiamoci che la SEO non è una scienza esatta. Abbiamo già scritto nell’abstract che la SEO non è una scienza esatta; piuttosto è una “fatica di Sisifo”, che richiede sforzi costanti e duraturi nel tempo. Diciamo, per rendere l’idea, che occorre creare un circuito virtuoso tra la vostra presenza web, quella social, i link che riuscite ad ottenere (più sono radicati i siti che vi citano, più salirete nel rank), insieme con mention e advocacy. Quindi, possiamo dire che mandare on line il sito dello studio legale è veramente il primo passo di un lungo percorso, di consapevolezza e strategia (se ritenete).
Vediamo perché, limitandoci a dare alcune indicazioni di contesto, non volendo addentrarci nelle tecnicalità che spettano ad altre professioni (Title Tag, Meta Tag, Snippet, scelta e ottimizzazione delle immagini, Google Keywords, Google search consolle, lunghezza dei post, sito responsive or app nativa etc etc)

Dalla landing page al sito “connesso” dello studio legale
La scelta di essere presente sul web può declinarsi in gradi diversi.
Si può optare per avere una landing page, una vetrina dello studio, in cui presentarsi e presentare la propria attività professionale. Non è un curriculum on line (per quello basterebbe alimentare correttamente il profilo LinkedIn) ma può essere strutturata curando anche la SEO (leggi anche). Questa opzione garantirà che il vostro sito figurerà nella serp quando l’utente digiterà il vostro nome e cognome o il brand dello studio. Un grado più avanzato di presenza prevede una call to action a scrivervi, per esempio; con l’inserimento di un form per essere contattati direttamente dal sito; un grado ancora superiore è la possibilità di offrire “consulenza on line”, tramite un form che l’utente può compilare, indicando le modalità con cui vi connetterete con l’utente.
Importante sarebbe anche la “condivisibilità” dei vostri contenuti. Non abbiate paura di rendere condivisibile quello che postate sul vostro sito. E’ importante comprendere che maggiore sarà la interazione tra il vostro sito e gli utenti, maggiore sarà la probabilità di scalare il ranking in Serp.
“Creare traffico” sul sito web dell’avvocato
Perdonate la semplificazione gergale del titolino. Il tema è come fare in modo che la mia pagina, il mio sito e/o il mio post scalino il ranking di Google. Certamente una buona chance si ha se quella pagina, quel sito e quel post ricevono molti click. A quel punto è come se fossero gli utenti a segnalare a Google la presenza di quella pagina, del sito o del post. E’ un po’ come il gatto che si morde la coda…capisco; ma è così.
In genere è molto difficile che un sito “statico” possa generare traffico a tal punto da segnalare a Google che la miglior risposta alla richiesta dell’utente sia la vostra. Il traffico semmai va creato. Come?
1) Una volta che la presenza del vostro sito è stata “scoperta” da Google oppure gliela avete segnalata (Aggiunta/Aggiornamento di un URL), il motore inizia a “leggere” i vostri contenuti e li indicizza in una sorta di grande indice planetario. Tirerà fuori il vostro contenuto (posizionamento) quando registrerà che esso è proprio quello che l’utente sta cercando. Il punto è che i fattori che influenzano il posizionamento sono molteplici (Arenzulla ne stima 200!). Ecco perché – come sapete già – sono importanti contenuti originali e keywords, che fungono da cinghia di trasmissione tra quello che l’utente cerca e quello che il vostro sito offre. Per iniziare dunque è importante che gli url (gli indirizzi delle pagine del vostro sito) siano esplicativi del contenuto specifico delle pagine; i testi siano chiari e contengano le parole chiave per le quali ritenete utile essere rintracciate. Ci sono anche regole più “tecniche” di redazione dei testi, soprattutto per fare in modo che la lettura sia semplice e scorrevole.
2) Altra questione: se l’utente non capita sul vostro sito…ce lo dovete portare! Qui l’integrazione con gli altri canali, social e non, è fondamentale. Spesso sento affermazioni quali: “ho già il profilo LinkedIn e dunque a cosa mi serve il sito web?” Il punto è che c’è una differenza fondamentale: LinkedIn è di Microsoft, così come i contenuti che voi postate; il sito web del vostro studio legale è vostro, compresi i contenuti.
Al contrario, una sinergia tra profilo sociale e presenza web – magari anche studiata a tavolino- è utilissima per creare traffico sul sito di un Avvocato. Pianificate dei post che rilancino sui social i contenuti aggiornati inseriti sul sito e…provate a vedere!
Studio legale: dalla landing page al sito connesso! ![]() |
Qualche piccolo suggerimento per il blog dello studio legale
Aprire una pagina blog sul sito dello studio legale e averne cura è importante. Diciamo che dovrebbe essere un vostro secondo lavoro: non dico che sia facile, anzi. In qualche modo dovreste diventare editori di voi stessi e del vostro studio. Avere contenuti efficaci e utili, che possano risolvere qualche dubbio dei vostri clienti, attuali e potenziali, e che sino pubblicati con regolarità è strategico. La redazione dei post dovrà sempre tenere a mente le regole SEO ed in ogni caso porsi dalla parte dell’utente, chiedendosi cosa può essergli utile in concreto riguardo a quel tema che sto trattando e inserirlo assolutamente nel post.
Con il progresso del data analitycs anche questo aspetto può essere supportato, ma qui tutto si fa molto tecnico e specifico.
La knowledge graph dello studio legale
Trovo utile, per garantirsi una presenza web, aprire una knowledge graph tramite Google My business. Questo permetterà al brand studio legale di essere visualizzato nella pagina a dx della ricerca Google, con la indicazione di indirizzo, orari, recensioni etc.
Il web marketing per posizionare a pagamento il sito web dell’Avvocato
Campagna di web marketing, a pagamento, permettono di ottenere il posizionamento del vostro sito come ANN.
E’ una modalità che ha una sua utilità solo se inserita in un piano di lancio e comunicazione, che può includere l’advertising con budget specifico.
Concludendo questa breve disamina, azzardo un consiglio. Prendete coraggio e iniziate a pianificare un’azione digitale per volta. Applicate tutte le buone prassi. E datevi un po’ di tempo. Ma ricordate sempre che – come mi ha detto il mio insegnante SEO Alberto Puliafito, “se potessi posizionare qualsiasi sito in prima posizione su Google per sempre, sarei su un’isola tropicale a godermi la vita. Oppure sarei Google”.
Additional Info
- Autore:
- Pubblicato su: Altalex
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- Pubblicato in data: 12 Novembre 2018